Cosa leggono le persone grandi?
La maggior parte delle iniziative di valorizzazione delle lingue d'origine è rivolta a bambini e bambine. Cosa resta per chi è adultə?
Ciao, mi chiamo Elisa Rainolter e sono una mediatrice culturale ed insegnante di italiano L2. Sama Legge è il mio progetto dedicato ai libri e ai giochi nelle lingue minoritarie e all'educazione interculturale. Questa è Finestre sul mondo, la mia newsletter mensile.
Non faccio pubblicità, e i link che ho inserito non sono affiliati. Se apprezzi il mio lavoro puoi offrirmi una tisana e/o un quadretto di cioccolato (equo e solidale) su Ko-fi.
Ritorna il quiz. La soluzione è in fondo al testo, con il riferimento della fonte (purtroppo non recentissima) e maggiori dettagli rispetto alla pratica della lettura per alcune singole nazionalità.
Cosa leggono le persone grandi
Questa estate ho accettato di svolgere una consulenza per la costruzione di una biblioteca scolastica multilingue e multiculturale in una scuola media. L’ho presa come una sfida, per me che preferisco stare nella prima e primissima infanzia.
Mi sono lanciata. E mi sono subito scontrata con un limite strutturale: più si sale d’età, più i libri che ricerco, quelli per lo scaffale multilingue e multiculturale, sono pochi, sono vecchiotti, sono fuori catalogo: per carità, qualcosa c’è, e sono orgogliosa della lista che ho inviato a quella scuola, ma i libri da cui poter attingere sono numericamente meno di quelli disponibili per la prima infanzia (che sono comunque pochi rispetto a quello che vorrei nel mio mondo ideale!).
E così, mentre ero alla ricerca di testi per persone più grandicelle mi sono chiesta: se per lɜ adolescentɜ i testi sono molti meno rispetto a quelli per l’infanzia, per lɜ adultɜ cosa resta?
Cosa è disponibile per loro in lingua?
Ci sono case editrici con proposte in lingua per adultɜ?
Che generi letterari sono maggiormente disponibili in lingua?
Dove e come ricercano gli adulti i libri in lingua?
Nota: mi sto riferendo a lingue diverse dall’inglese/francese/tedesco, etc. Per le lingue citate non ci sono limiti alla letteratura per adultɜ!
Essendo io una persona estremamente concreta, ho provato a capire se questa sensazione, quella di un minor numero di testi per un pubblico giovane/adulto, avesse un fondamento. Allora ho aperto il sito del sistema bibliotecario della provincia in cui abito e ho effettuato una ricerca avanzata inserendo nel campo di ricerca la lingua albanese. Mi sono comparsi così tutti i testi disponibili in lingua albanese, che poi sono stati suddivisi per età. Questo è il risultato.
Potete notare immediatamente il divario tra infanzia e adolescenza! I quaranta testi per adultɜ, poi, sono in realtà molti meno. Il portale conteggia infatti anche dvd, cd di musica, grammatiche, dizionari e testi per l’apprendimento della lingua. Pertanto, i libri-libri in lingua albanese per adultɜ sono meno della metà, circa una ventina.
Effettivamente molti dei progetti che si occupano di trasmissione e valorizzazione delle lingue d’origine sono rivolti allɜ più piccolɜ: Mamma Lingua, White Ravens, il The World Through Picture Books. Librarians’ favourite books from their country (di cui ho scritto per Ibby all’inizio di quest’anno), Takam Tikou; tutte iniziative meravigliose che si occupano di infanzia, o al massimo di young adult. Ma anche le case editrici che dimostrano sensibilità verso la questione linguistica hanno quasi esclusivamente solo testi per l’infanzia in lingua o in edizione bilingue (cito le due più conosciute: Mantra Lingua e L’Harmattan)
Ovviamente esistono anche dei progetti visionari rivolti allɜ adultɜ: la casa editrice francese Zulma, che per la collana Céytu, ha tradotto Mariama Bâ, Aimé Césaire e Jean-Marie-Gustave Le Clézio in lingua wolof, l’African Books Collective che ha tradotto e pubblicato diversi testi per adultɜ in lingua swahili e in altre lingue dell’Africa centro-orientale, il Polo Regionale di documentazione interculturale che con lo Scaffale circolante carcerario mette a disposizione libri di narrativa in più lingue.
Due esemplari della collana Céytu
Nutrire la lingua
La trasmissione e il mantenimento della lingua d’origine sono possibili solo se la persona adulta coltiva lei stessa quella lingua, la tiene allenata, la pratica. È vero che questo lavoro di cura può avvenire anche in modi diversi dalla lettura di libri (può essere l’ascolto di un podcast o di musica, la visione di un film, etc.). Personalmente credo che i libri siano strumenti ancor più potenti, sia quando il prendersi cura della propria lingua ha l’obiettivo di manterla viva, sia quando c’è la finalità di trasmissione.
In entrambi i casi, sarebbe auspicabile un ricambio, delle novità continue che offrano una reale possibilità di scelta sul genere, sull’autore/autrice e sul tema, e questo per tutte le fasce di età!
Riuscite a immaginare un mondo con solo una decina di libri nella vostra lingua da cui poter attingere?
Io no.
Cosa ho visto sul web
È uscito “Peter vuole fischiare” [Terre di Mezzo, 2024]. Il protagonista è Peter di “Peter nella neve”: pubblicato nel 1962, è stato il primo albo di successo negli Stati Uniti ad avere un bimbo nero come attore principale della storia. Grazie a Elena Elle Comana per la segnalazione!
Del Festival DiParola. Linguaggio chiaro inclusivo accessibile ho selezionato due incontri:
Per un esotico senza cliché: Nel linguaggio etnografico i luoghi comuni rinforzano gerarchie culturali, pregiudizi e una visione del mondo coloniale. Sono i toponimi precisi, le pronunce accurate e il lessico delle culture locali a disegnare mappe geografiche nitide, accessibili, che abbracciano la complessità. Con Eleonora Sacco
e Ti offendi o ti offendo? Perché le persone discriminate sono sempre così pesanti? Sono io che ho utilizzato un termine offensivo oppure è la persona che ascolta a essere troppo suscettibile? Con Shata Diallo
Del festival di Internazionale a Ferrara ho selezionato:
Storia vera dell’Italia nera. Con Marilena Umuhoza Delli alla scoperta degli imperatori romani, delle sante cristiane, dei garibaldini e delle partigiane che hanno fatto la storia d’Italia e che avevano la pelle nera. Per bambine dagli 8 ai 13 anni.
Ho letto con interesse la puntata “Lingua e scelta” di
, a cura di Gaia Donati. Contiente una conversazione con Eleonora Balsano, mente e voce del podcast Chosen Tongue che parla di autori e autrici che, per vari casi della vita, scrivono in inglese nonostante non sia la loro lingua madre.Anna Aresi di
ha in programma per il 23 ottobre un incontro a domande e risposte sul multilinguismo. Per iscriversi qui.Sono aperte le iscrizione di Parole al centro, il progetto Giunti Scuola diretto da Graziella Favaro, dedicato al plurilinguismo e all'italiano L2 nelle scuole primarie. Qui il link.
AVSI, un organizzazione che si occupa di adozioni internazionali, propone per questo mese due incontri in presenza a Milano dal titolo “Passaggio in India”: un percorso in cui Shilpa Bertuletti accompagnerà le coppie ad aprire una finestra sul Paese di nascita dei propri figli. Si parlerà di religioni, filosofia, festività, letteratura, cinema e cibo.
Risposta: Tre su dieci.
Considerando le comunità straniere più numerose in Italia, le quote più elevate di lettori di libri si trovano tra i cittadini dell’Est Europa, in particolare polacchi (54,1%), ucraini (51,8%) e moldavi (50%). Questi si confermano più assidui anche nella lettura di quotidiani, settimanali e periodici. Tra le comunità dell’Est fanno eccezione gli albanesi, tra i quali i lettori di libri sono il 29,2%, collocandosi così tra le comunità meno assidue insieme a cinesi (25,8%), marocchini (30,8%), indiani (29,6%) e tunisini (29,9%). I filippini, anch’essi al di sotto della media dei lettori di libri, sono però tra i più assidui nella lettura dei quotidiani (55,7%).
Per approfondire qui.
Grazie per aver letto fin qui.
La newsletter #14 arriverà i primi giorni di novembre.
41 persone la ricevono nella loro casella email (e poco più della metà la legge)
Se vuoi segnalarmi eventi, corsi o semplicemente rispondere a questa newsletter scrivimi a elisa@samalegge.com. Sarò ben felice di leggerti ed inserire la tua segnalazione nella newsletter successiva.
A presto,
Elisa
Grazie a te Anna, proverò a collegarmi anche io!
Ottimo spunto di riflessione il tuo, magari ci dedicherò una prossima puntata:)
Assolutamente sì, potrebbero fare molto anche se, come te, preferisco la carta! E oltre agli ebook ci sarebbero anche i libricini stampabili in autonomia a casa.
Grazie Elisa di aver incluso il mio evento! Argomento super interessante e preziose segnalazioni. Mi chiedo se gli ebook potrebbero risolvere in qualche modo la penuria di libri in lingua? So che è possibile prendere in prestito dalle biblioteche anche libri in formato digitale, anche se ovviamente 1) l'esperienza di lettura è molto inferiore (secondo me) 2) si presuppone che l'utente abbia accesso ad un dispositivo in grado di leggere il dato ebook